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Workshop sulla Comunicazione Scientifica

Il LabCD in collaborazione con il ProSIT
organizza un workshop di due giorni sulla Comunicazione Scientifica
Per una comunicazione più completa, più comprensibile, più piacevole.
Relatore: Claudio Benedetti

 

Saper presentare la propria ricerca, in qualunque ambito essa si svolga, è un elemento fondamentale per sostenere e divulgare il proprio lavoro.
La comunicazione scientifica è stata spesso relegata in ambiti settoriali o specialistici, concentrando la quasi totalità dell’attenzione sui contenuti a discapito dell’aspetto grafico. Tuttavia, la completa noncuranza di aspetti come l’impaginazione, la grafica o la scelta narrativa hanno impoverito l’immagine delle presentazioni, rendendole spesso simili nell’aspetto e accomunate da alcuni elementi negativi.
Il workshop tratterà i più diffusi strumenti utilizzati nella comunicazione scientifica concentrandosi in particolari su presentazioni a slide e poster.
Tenendo in considerazione la necessità ormai diffusa di rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, in cui si possono incontrare da semplici curiosi, a specialisti, a potenziali investitori, il seminario si propone di dare gli strumenti necessari per poter creare una presentazione o poster comunicativamente efficace e contemporaneamente godibile, adeguandola al pubblico interessato e correggendo gli errori elementari che solitamente si verificano.
  • Teoria della comunicazione visiva
  • Introduzione alla grafica, regole base. Teoria del colore e utilizzo dei font
  • Dove recuperare i materiali. Fonti, legislazione e Creative Common
  • Gli strumenti per presentare: PPT e Keynote, web app, iBooks Authors
  • La presentazione: progettazione e realizzazione tecnica
  • Il poster scientifico: modelli e strutture.
  • Il poster scientifico: data visualization e Infografica
  • Parlare in pubblico
  • Esempi di virtuosi di comunicazione scientifica
POSTI LIMITATI. PARTECIPAZIONE GRATUITA.

PRENOTARSI ENTRO IL 18 MAGGIO 2017

l a b c d @ h u m n e t . u n i p i . i t

Locandina dell’evento

Meschini – Edizioni digitali e pensiero computazionale

Seminario di Cultura Digitale – 19 aprile 2017 – Aula Seminari EST – Dip. di Informatica – Pisa

Federico Meschini (UniTUS)
Informatica umanistica, edizioni digitali e pensiero computazionale.

“Young man, in mathematics you don’t understand things. You just get used to them.” Questa frase, attribuita a John Von Neumann, e dal forte sapore pragmatico, così come l’approccio ingegneristico della macchina omonima, contrapposto alla natura astratta della macchina di Turing, ben si adatta ai numerosi tentativi di definizione dell’edizione digitale. In questo seminario si vuole proporre un approccio particolare, che includa nei vari tentativi di analisi il cosiddetto “Computational thinking”, così come è stato definito da Jeannette Wing ben dieci anni fa, e ricollegandosi, ad un livello più generale, all’Informatica Teorica e agli studi sulla computabilità; l’importanza di questo approccio inizia ad essere presa in considerazione anche nel settore delle Digital Humanities, e, più in generale, nell’ottica del superamento della divisione tra le due culture o, andando a ritroso, della separazione gutenberghiana dei saperi tra scienze umane e scienze esatte.
Le edizioni critiche digitali sono da sempre uno degli aspetti più rilevanti dell’informatica umanistica, per la loro storia, diffusione, e combinazione di riflessioni teoriche e applicazioni pratiche. Quale può essere quindi l’interazione tra questi due aspetti: da un lato gli strumenti che il pensiero computazionale  mette a disposizione per una migliore comprensione della natura delle edizioni digitali, e dall’altro come possono queste ultime aiutare a diffondere questa attitudine, giudicata come una delle componenti essenziali per gli “abitanti” del 21° secolo, nelle scienze umane e non solo? Da un punto di vista ontologico un’edizione digitale ha lo stesso status di un distributore automatico, dato che entrambi possono essere ridotti ad automi a stati finiti, anche se dal punto di vista epistemologico sono totalmente diversi e rispondo ad esigenze opposte, conoscitive da un lato e di sussistenza dall’altro.
Nonostante la necessità di un approccio astratto sia stata più volte sottolineata in diverse riflessioni teoriche, l’uso degli strumenti messi a disposizione dall’informatica teorica è stato fino ad ora pressoché nullo, probabilmente più per una mancanza di familiarità che per effettivi dubbi riguardo a un vantaggio competitivo dal punto di vista scientifico. D’altro canto, data l’importanza strategica dell’edizione digitale, sia nel mondo accademico e culturale sia in quello editoriale, una migliore comprensione e divulgazione dei suoi aspetti computazionali potrebbe aiutare a ridurre lo spessore del muro che attualmente divide le discipline umanistiche da quelle esatte, aiutandole così ad uscire dalla nicchia sempre più stretta in cui vengono al momento collocate, e recuperando quindi il ruolo di primo piano cui hanno diritto.