Giuseppe Attardi (Università di Pisa)
Utopie Digitali
Seminario di Cultura Digitale – Mercoledì 2 novembre 2022
Secondo il filosofo Harari la civiltà moderna si basa su realtà immaginarie, tra cui la religione, le nazioni, le aziende, le monete.
Gli stati westfaliani nacquero per garantire la sovranità su un certo territorio isolandosi da influenze di altri stati e raggiunsero poteri estremi coi nazionalismi del XX secolo. Con la globalizzazione digitale e l’ideologia neoliberista i loro poteri si sono ridotti, trasferendoli alle grandi aziende private e in parte a organi sovranazionali.
Sfruttando la libertà di operare al di fuori da qualunque regolamentazione statale, le Big Tech hanno oggi più potere di molti stati. L’economia delle piattaforme e il capitalismo di sorveglianza le rende in grado di controllare e a volte persino orientare i comportamenti dei loro utenti.
Come nel ‘900 nacquero istituzioni quali sindacati e cooperative per controbilanciare i poteri delle aziende, oggi si potrebbero immaginare delle Utopie Virtuali, comunità di persone extra-nazionali, i cui cittadini svolgono le proprie attività aderendo ai principi di base dell’utopia e condividendone i frutti.