La regia teatrale strumento del marketing di destinazione
Nicoletta Salvatori, Università di Pisa e Agenzia di comunicazione HoleinOne
Già nel 2016 Matteo Pogliani scriveva “La sfida principale non è più
quella tra prodotti, ma quella tra le percezioni stimolate dai prodotti. Ne
consegue che sarà la comunicazione, che di fatto stimola le percezioni dei
consumatori, a fare la differenza”. (Matteo Pogliani – Influencer
Marketing, 2016). La vendita di "esperienze" è il cuore del business
turistico e lo storytelling da sempre è lo strumento principe nel
management delle destinazioni di viaggio prima ancora che della loro
promozione. Le destinazioni si costruiscono, si gestiscono, si manutengono
e si raccontano. I viaggi organizzati di studiano, si elaborano, si
sceneggiano proprio come si farebbe allestendo performance teatrali.
Per fare del marketing di destinazione occorre diventare un po’ Giorgio
Strehler e un po’ Steven Spielberg. L’esperienza turistica nasce
infatti dall’interazione su di un dato palcoscenico (territorio, luogo)
di attori della domanda (turisti) e attori dell’offerta (operatori e
popolazione locale). Le regole per costruire un viaggio che si traduca in
una grandiosa esperienza di vita sono le stesse che regolano la costruzione
di una bella storia (il viaggio dell’eroe che poi è tanto simile al
Customer Journey!) con la consapevolezza che non si scrive per un lettore o
uno spettatore passivo, ma per persone che quella storia la vivranno da
turisti/eroi sul palcoscenico della vita (con la certezza del lieto fine).