Fabio Ciotti (Università di Roma – Tor Vergata) – Università di Pisa, 8 maggio 2019
Negli ultimi anni le DH hanno visto una notevole crescita e sono ormai un ambito di studi riconosciuto a livello istituzionale culturalmente consolidato. In questo contesto il campo degli studi letterari ha un ruolo preminente, determinato sia da una centralità storicamente verificatasi, sia da una oggettiva rilevanza dei risultati ottenuti. La centralità culturale del testo e la contiguità (ma non coincidenza) con la ricerca nella linguistica computazionale hanno fatto sì che sin dalle origini l’analisi testuale in ambito letterario assurgesse a paradigma degli approcci computazionali in area umanistica. Tuttavia almeno fino al primo decennio di questo millennio, i contributi propriamente critici e storico letterari hanno avuto un rilievo minore e un poco soddisfacente impatto nelle discipline letterarie mainstream.
Le ragioni che hanno determinato un cambiamento in questo panorama all’apertura del nuovo millennio sono due: da una parte l’attività teorica e analitica di un importante storico e critico della letteratura ‘tradizionale’ come Franco Moretti, che ha definito le coordinate teoriche e metodologiche di una rinnovata critica letteraria computazionale, da lui denominata “distant reading”; dall’altra lo sviluppo di nuovi metodi e tecniche di analisi computazionali di carattere eminentemente statistico quantitativo (topic modelling, machine learning, sentiment analysis, social network analysis) che, unitamente alla disponibilità di ormai ingenti masse di risorse testuali digitali, hanno reso possibili una serie di lavori e studi prima impossibili.
Nel seminario esamineremo dunque i presupposti teorici di questa rinnovata critica computazionale ed avvicineremo lo sguardo verso alcuni casi di studio.