L’elaborazione computazionale di parole dalla struttura morfologica diversa (ad es. in lingue come l’italiano, il tedesco e l’arabo) solleva una serie di questioni aperte per la maggior parte delle architetture tradizionali per il trattamento automatico del linguaggio. Affrontare questi problemi in una prospettiva neuro-computazionale vuol dire simulare al computer, mediante l’uso di reti neurali artificiali auto-organizzanti, i processi di memorizzazione e organizzazione che informano la struttura del lessico mentale. Questa prospettiva consente di evidenziare alcuni meccanismi fondamentali di elaborazione lessicale del cervello umano (quali ad esempio la ricodifica, l’attivazione concorrente di parole simili e la selezione dinamica di candidati ottimali), spesso ignorati dalla linguistica computazionale.