Daniela Tafani (Università di Pisa)
Intelligenza artificiale? Potere e narrazioni
Seminario di Cultura Digitale – Mercoledì 16 novembre 2022
Le applicazioni di intelligenza artificiale oggi disponibili riescono a svolgere compiti e funzioni che fino a pochi anni fa solo gli esseri umani erano in grado di svolgere. Tendiamo perciò a concepirle in termini antropomorfici, ossia a pensare, ad esempio, che un chatbot comprenda il significato di ciò che scriviamo o che esso stesso scrive, o che gli algoritmi possano prendere decisioni, ad esempio selezionando in modo automatico il personale da assumere in un’azienda.
Ciò che decidiamo dipende anzitutto da ciò che sappiamo o crediamo.
È importante, perciò, comprendere che cos’è, su cosa si fonda e cosa è in grado di fare, oggi, quella che chiamiamo intelligenza artificiale.
La tendenza al pensiero magico, ossia a concepire in termini antropomorfici gli oggetti della tecnologia, è una debolezza umana: è nota e tuttavia irresistibile. Questa naturale tendenza umana all’antropomorfizzazione delle macchine è sfruttata dalle grandi aziende tecnologiche, con narrazioni – sull’intelligenza artificiale e sulle decisioni algoritmiche – funzionali al loro modello di business.
L’idea di un’intelligenza artificiale immateriale, analoga a quella umana e quasi in grado di farsi da sé, produce asimmetrie di potere e occulta la realtà degli sfruttamenti e la materialità degli interessi dei grandi monopoli a mantenere intatta una infrastruttura di sorveglianza e manipolazione.
Il seminario può essere l’occasione per divulgare, in modo semplice e non tecnico, una contronarrazione realistica.