A partire dalla metà degli anni 2000 lo scenario relativamente stabile dei materiali educativi online, etichettato generalmente come eLearning, ha vissuto dei cambiamenti strutturali che ne hanno mutato radicalmente caratteristiche, funzioni e diffusione. Dalla rigida organizzazione dei corsi online su piattaforme dedicate e focalizzate alla gestione dell’utente si è passati ad ambienti virtuali incentrati sulla libera fruizione di grandi quantitativi di oggetti digitali eterogenei: video, audio, testi statici e interattivi, insieme alle possibili interrelazioni. A questo va aggiunto l’utilizzo di strumenti più ambito più generale, come YouTube o Itunes, eventualmente declinati nelle loro versioni educative. Due sono i cambiamenti paradigmatici in atto: da un lato la didattica, insieme alle iniziative legate al life long learning, può approfittare di questo mare magnum di materiali didattici non raramente di qualità eccellente; dall’altro lato l’estensione culturale e la riconfigurazione dei tradizionali percorsi formativi che possono finalmente avere l’ampiezza interdisciplinare desiderata, andando così a superare la tradizionale separazione tra scienze esatte e scienze umane e rispondendo quindi alle attuali esigenze della ricerca. Infine l’aspetto della narrazione: una delle principali componenti strategiche dell’apprendimento, non solo nelle discipline, come storia o letteratura, in cui questo fattore è palese, ma anche, e soprattutto, nelle materie scientifiche.