Si è sviluppato recentemente in rete il dibattito attorno alla figura del nativo digitale, icona di ragazzino “nuovo”, le cui capacità sarebbero naturalmente arricchite dal vivere in digitale. L’autore sposta le lancette invece agli inizi degli anni ottanta raccontando come la natività digitale sia entrata come una vera e propria annunciazione di un futuro logico e creativo, per buona parte disatteso nel momento della sua applicazione di massa.