l videogioco è ormai un medium del tutto riconosciuto, è entrato già da tempo nell’immaginario collettivo e anche il mondo dell’arte lo osserva e lo esplora. Nell’arco degli anni quindi anche l’interesse accademico è aumentato. Partendo dalle scienze sociali con teorici quali Huizinga e Caillois, per arrivare a campi umanistici con Janet Murray ed Espen Aarseth l’accademia ha visto l’emergere di una nuova disciplina: i Game Studies. Questo nuovo campo di ricerca affronta problemi come il rapporto tra la narrazione e l’interattività, e perciò richiede un insieme di strumenti culturali che solo l’informatica umanistica può fornire in modo completo.