Seminario di Cultura Digitale del 21 novembre 2018 (Università di Pisa)
Andrea Tomasi – Università di Pisa
VIRTUALE E REALE: LA TECNOLOGIA DIGITALE PRODUCE UN MUTAMENTO ANTROPOLOGICO?
Le conquiste tecnologiche della rete e della bioelettronica stanno producendo cambiamenti sociali ed economici di portata epocale. La tecnologia imprime un impulso all’evoluzione della cultura, con un mutamento che investe anche la concezione stessa della persona umana. Il confronto tra “reale” e “virtuale” è al centro di questo mutamento antropologico, con effetti sulla vita dell’uomo e sui rapporti sociali.
COSA E’ REALE, COSA E’ VIRTUALE
Si esamina quale sia il significato comune dei termini “reale” e “virtuale”, di come sono stati considerati nel passato e di come l’informatica e le tecnologie di rete ne hanno cambiato il significato, perché hanno cambiato il modo di conoscere le cose e le relazioni tra le persone. Nel mondo della rete reale e virtuale tendono a coincidere, le relazioni sono “a distanza” ma allo stesso tempo “in prossimità”, con conseguenze che meritano di essere approfondite.
L’approfondimento sviluppa tre temi di riflessione:
– VIRTUALE E REALE NEL MONDO DEL COMPUTER. Il concetto di “macchina virtuale” e l’ “intelligenza artificiale” offrono spunti per indagare la relazione tra virtuale e reale nell’informatica “classica”.
– VIRTUALE E REALE NELLE RETI DI COMPUTER. L’intera rete internet è ormai un ambiente “virtuale” composto di elementi reali: computer, connessioni e persone che operano attraverso le comunicazioni in rete. Nella rete tutto è reale, solo la presenza, il contatto fisico sono “virtualizzati”: esistono concretamente, ma sono mediati dallo schermo e dalla rete. Nella cultura della rete il termine virtuale, inteso come “digitale”, “codificato”, “connesso a distanza”, viene progressivamente a coincidere con “reale” e si tende a identificare come tale tutto ciò che avviene o circola on-line.
Poiché la rete collega dispositivi di controllo sempre più piccoli e inglobati in macchine di vario tipo (dagli elettrodomestici ai sistemi automatici che pilotano le funzioni più disparate), è sempre più frequente considerare “intelligente” la rete stessa, come se fosse un unico organismo, andando oltre l’idea di “intelligenza connettiva” definita da De Kerchove.
– LA PERSONA UMANA TRA REALE E VIRTUALE. E’ il tema che riassume e conclude le riflessioni esposte in precedenza. Nel mondo della tecnologia l’uomo estende le sue capacità attraverso il computer, la robotica e le reti: ricordare, conoscere, apprendere, decidere sono attività umane che trovano supporto nei mezzi tecnologici. Il corpo stesso dell’uomo può essere “integrato” con componenti meccanici ed elettronici. L’uomo “tecnologico” potrebbe affidarsi alle capacità delle macchine, fino a delegare le proprie attitudini ad algoritmi e componenti elettronici.
Quale sarà il futuro è oggetto di riflessione: l’uomo sarà reso stupido da Internet, come ritiene Nicolas Carr, o nonostante gli aspetti problematici, le potenzialità positive della rete libereranno risorse mentali che le persone potranno usare in maniera più creativa, come auspica Derrick De Kerchove che ipotizza l’ avvento di un nuovo Rinascimento?
Il dibattito è aperto, e tocca esigenze e tentazioni radicate profondamente nello spirito umano, quelle cioè di riuscire a raggiungere, attraverso la tecnologia, l’onnipotenza, l’onniscienza, il successo, il potere, l’immortalità.
Per tutti questi aspetti pensare all’uomo del futuro, che sarà tecnologico, vuol dire affrontare problemi etici fondamentali, e interrogarsi sulla natura della persona umana.