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Paoletti – Il Teorema dell’Attenzione della Contentsfera
9 Novembre 2016 @ 14:00 - 16:00
Seminario di Cultura Digitale – Mercoledì 9 novembre – ore 14:15 – Dip. di Informatica – Aula Seminari EST
Jacopo Paoletti
Marketing Manager, IT Manager, Ecommerce Manager
Digital Strategist, Social Media Strategist
Il Teorema dell’Attenzione della Contentsfera: da ‘Content is King’ ad “Attention is God”
Era il 1996, gli albori di Internet, quando Bill Gates coniò il motto “Content is King”, definendo per la prima volta in modo chiaro la centralità del contenuto in ogni ambito strategico. In questi 20 anni l’universo informativo è però cresciuto in modo esponenziale, dando vita ad un’offerta generale di contenuto inimmaginabile per qualsiasi uomo del Novecento.
La Rete, per via della sua struttura intrinsecamente nodale (sia fra persone ed organizzazioni che fra i media stessi), garantisce oggi ad ogni individuo la possibilità di essere medium (cioè produttore e veicolatore di contenuti informativi propri e di terzi “alla pari”), ma che allo stesso tempo produce un’offerta di contenuti sempre più vasta e sempre più difficile da organizzare e consultare. All’aumento della velocità con cui avviene questo fenomeno, aumenta infatti anche la quantità di contenuto offerto da e per ogni soggetto. Questa tendenza naturale dell’informazione a crescere in modo infinito, produce un rumore informativo che diviene per assurdo la barriera stessa per accedere al contenuto che realmente ci interessa.
In questo nuovo scenario, la risorsa scarsa non è più quindi il contenuto, ma bensì l’attenzione, cioè la capacità di un contenuto di emergere dal rumore di fondo e coinvolgerci: se infatti è vero che tutti possono produrre un contenuto e diffonderlo, è allo stesso modo vero che un singolo individuo non ha lo stesso parallelismo per poterne fruire di molteplici (generalmente consumiamo una media di 1/2 contenuti informativi nello stesso istante di tempo).
Va anche detto che il contenuto liquido, tendendo alla conversazione, è intrinsecamente sempre più dinamico, ed è proprio da qui che nasce la necessità di attenzione, intesa proprio come attività propedeutica alla partecipazione di un individuo con il contenuto fruito (engagement): senza attenzione di un soggetto ad un determinato contenuto informativo non potrà infatti esserci interazione con lo stesso (basti pensare al nostro comportamento con le condivisioni sui social).
Se c’è quindi una rivoluzione in corso nel mondo del marketing e della comunicazione è quella che vede il passaggio da “Content is King” ad “Attention is God”.